A leggere ora il celebre e splendido libello di Norberto Bobbio (la cui affermazione principale è la definizione di sinistra come la volontà , in politica, del superamento delle disuguaglianze) mi sono domandato quanti di noi cosiddetti abitanti evoluti del www riflettano senza paura di guardarsi dentro sull’essere davvero di sinistra. Vagolando per i social network italofoni (FF, FB, FNCL) in tantissimi ostentano (ostentiamo?) una aristocrazie del pensare, una spocchia antipopolare, uno snobismo indecente orgoglioso e ineliminabile. Un posizionamento "oggettivo" nella destra, nonostante le dichiarazioni di intenti. E no, non basta sapere chi sia il "nemico" per posizionarsi e potersi definire.
Il moto browniano attorno al PD e al dibattito sulle candidature alla segreteria è esemplare: tantissimi se ne dicono perplessi, disgustati, lontani, e tuttavia ci si accaniscono attorno come granchi attorno ad un pesce morto. Forse sarebbe il caso di riflettere su cosa politicamente si pensa (si vorrebbe) essere , cosa si desideri, che tipo di progetto si condivida.
PS
eventuali citazioni della canzonetta di Gaber sono bandite, qui ci si domanda cosa si sia NOI riguardo alla questione